Brutte notizie per chi quest’anno va in vacanza in Spagna: le tasse aeroportuali aumentano per tutti!
Dal primo Luglio, infatti, il governo spagnolo ha optato per un rincaro di queste imposte su tutti i biglietti aerei, anche su quelli low cost.
Il provvedimento inoltre è retroattivo, ciò significa che anche se avete già acquistato il vostro biglietto aereo, dovrete pagare comunque la differenza di prezzo.
Quanto si pagherà in più?
Il rialzo delle tasse aeroportuali varia molto fra un aeroporto e l’altro della Penisola Iberica.
In testa per ora c’è il Barajas di Madrid, che subisce un rincaro di 9,12 euro, e a seguire El Prat di Barcellona con +8,95 euro.
Per tutti gli altri aeroporti invece il prezzo è più ragionevole, con un aumento di 2 euro o poco meno, come Girona che registra solo un +0,42 euro.
Le compagnie aeree, soprattutto quelle low cost, per fronteggiare questo improvviso provvedimento spagnolo hanno fornito due possibilità. Chi è già in possesso di un biglietto aereo potrà o annullare il volo entro sette giorni o acconsentire ad un addebito sulla carta di credito pari alla nuova tassa da pagare.
L’Adoc, l’associazione per la difesa dei consumatori, ha dichiarato che soprattutto chi viaggia con un vettore low cost rischia di pagare un prezzo eccessivo, e ha commentato così:
“Invitiamo i vettori low cost che operano tra Italia e Spagna a non scaricare sui consumatori gli aumenti delle tasse aeroportuali imposti dal Governo spagnolo – dichiara Lamberto Santini, Presidente dell’Adoc – altrimenti c’è il rischio di spendere fino al 40% in più sul prezzo di un singolo biglietto. Difatti l’aumento delle tasse, in vigore dal 1° luglio, ha effetto retroattivo pertanto si applica anche ai biglietti acquistati precedentemente a tale data.
I rincari si avvertono soprattutto sui voli low cost, soluzione preferita dai giovani consumatori e da chi ha un budget limitato. Va anche considerato che la Spagna è una delle mete preferite quest’estate, dato che circa il 15% dei partenti ha intenzione di recarsi in terra iberica. Lo stesso dicasi per il percorso inverso, il turismo di matrice spagnola verso l’Italia rischia di affossarsi. Ad ogni modo, sono solo i consumatori a rimetterci mentre i vettori low cost, che ormai a basso costo non lo sono più, ci guadagnano. Ancora una volta l’Unione Europea si dimostra inadeguata a tutelare i diritti e gli interessi dei suoi cittadini, una decisione del genere, con forti ripercussioni sull’intero sistema turistico europeo, avrebbe dovuto essere vagliata e condannata dalle Istituzioni europee”.
La questione sulla carta di credito è stata invece portata alla luce da Fiavet, che non ritiene giusto accreditare automaticamente l’incremento delle tasse aeroportuali.
“Il rapporto di intermediazione nella vendita della biglietteria aerea e, di conseguenza, il rapporto di mandato tra l’agenzia di viaggi ed il passeggero, cessa al momento dell’emissione del biglietto – ha affermato il vicepresidente Fiavet Caravita –. Ne deriva che ogni eventuale ulteriore autorizzazione per l’utilizzo delle carte di credito aziendali deve essere nuovamente concesso”.
Si segnala comunque che la scelta di far carico sui consumatori di queste tasse, non riguarda tutte le compagnie aeree, come per esempio l’Iberia che non applicherà nessun addebito retroattivo sui suoi passeggeri.
Se avete dunque prenotato il vostro viaggio in Spagna, state attenti ai rincari e informatevi sulle eventuali spese in più che dovrete affrontare.