Benvenuto nella terza parte della guida di Madrid!
Nerverland.com ti presenta questa meravigliosa città in 4 principali itinerari, con consigli per lo shopping, la ristorazione e il divertimento.
Per leggere gli articoli precedenti segui i link: prima parte seconda parte
in caso contrario buona lettura e buon terzo itinerario alla scoperta di Madrid!
ITINERARIO 3 – Dalla Puerta del Sol alla Puerta de Alcalá
Nel Seicento l’asse viario e il baricentro culturale della capitale si spostano proprio qui, presso la zona di Puerta del Sol.
Il nuovo quartiere, fino ad allora fuori le mura, accoglie tutti i protagonisti letterari del Siglo de Oro: da Cervantes a Lope de Vega, da Tirso de Molina a Calderón de la Barca.
Nel Novecento, grazie ai suoi teatri, soggiornano a Madrid anche Hemingway, Borges e molti altri importanti scrittori.
Tra le attrattive da visitare:
Quella che nel Quattrocento fu la più importante porta d’accesso a Madrid non esiste più, ma il suo spazio urbano nei secoli seguenti è divenuto il nucleo della vita sociale cittadina.
Fu scenario di eventi tragici e capillari della vita madrilena come l’insurrezione antinapoleonica il 2 maggio 1808, l’assassinio del primo ministro liberale José Canalejas nel 1912, la proclamazione della Seconda Repubblica nel 1931 e l’esecuzione da parte franchista dell’esponente comunista Julián Grimau nel 1963.
La piazza è abbellita da tre monumenti: la Statua equestre di Carlo III, l’Oso y el Madroño (l’orso e il corbezzolo, stemma della città) e la Venere detta Mariblanca.
L’edificio più famoso è la Casa de Correos (in foto), eretta da Jaime Marquet (1766-68) come ufficio postale, poi sede del Ministero dell’Interno e oggi della Comunidad de Madrid.
Davanti alla sua torre col celebre orologio a quattro sfere (dove tradizionalmente la notte di San Silvestro la gente si riunisce e mangia un acino d’uva ad ogni rintocco), si osserva per terra un mosaico, che indica il Chilometro Zero della rete stradale di Madrid.
Real Academia de Bellas Artes de San Fernando
Fondata il 12 aprile 1752, ebbe tra i suoi direttori Goya e tra i suoi allievi Picasso e Dalì.
Il palazzo di Goyeneche, sua sede dal 1774, fu eretto da José Benito de Churriguera e, in occasione del trasferimento dell’accademia, restaurato da Diego de Villanueva, che ne rimodellò la facciata.
Ricca di 1.300 dipinti, 800 sculture e più di 12.000 tra disegni e incisioni, la sua pinacoteca è ritenuta la migliore della Spagna dopo quella del Prado.
Al pianterreno, la Calcografía Nacional possiede disegni di Raffaello e Tiziano e oltre 200 lastre di Goya; nelle sale ai due piani superiori vi sono dipinti e sculture d’artisti dal Quattrocento al Novecento: tra questi Giovanni Bellini, l’Arcimboldo, El Greco, Rubens, Van Dyck, Velázquez, Ribera, Zurbarán, Murillo, Goya, Sorolla e Juan Gris.
La fondazione culturale nel 1926 trasferì la sua sede in questo bellissimo edificio a sei piani, appena ultimato dall’architetto Antonio Palacios, ricco di decorazioni liberty e fregi Art déco.
Al suo interno dispone di un teatro con colonnato in marmo e la statua di un nudo femminile all’ingresso, di una vasta sala da ballo, alcune sale espositive, una biblioteca, studi per artisti e scultori, un cinema e un ristorante-caffetteria.
La dinamica istituzione – riservata ai soci ma aperta in alcune zone ai visitatori paganti – promuove incontri, esposizioni, proiezioni cinematografiche, spettacoli teatrali e feste, come il Gran Ballo di Carnevale.
Notevole la terrazza all’ultimo piano, da cui si gode di un eccezionale vista su Madrid!
Punto d’incontro delle principali direttrici viarie del centro, fu progettata e messa in opera da Ventura Rodríguez e José Hermosilla.
Al centro si trova la Fuente de Cibeles, scolpita da Roberto Michel e Francisco Gutiérrez, intitolata alla dea greco-romana della fertilità e della natura sacra anche agli Iberi, e qui rappresentata su un carro trainato da due leoni.
E’ attorniata da quattro importanti edifici: il Palacio de Buenavista, il Banco de España, il Palacio de Comunicaciones e il Palacio de Linares (leggi sotto).
A nord-ovest della piazza, leggermente più indietro rispetto agli altri palazzi per via dei giardini, è sede del Cuartel General del Ejército de Tierra.
Commissionato dal dodicesimo duca d’Alba all’architetto Juan Pedro de Arnal (1777), ospitò il Real Museo Militar de Artillería y Museo del Real Cuerpo de Ingenieros, poi fu residenza di alcuni importanti generali che si avvicendarono al potere.
Conserva varie importanti opere d’rte, tra cui un Ritratto di Fernando VII di Goya, uno de La regina Isabella II con la figlia Isabel di Federico de Madrazo, arazzi della Real Fábrica de Tapices, porcellane, orologi, mobilia stile Luigi XV e XVI e lampade di cristallo de La Granja.
A sud-ovest della piazza.
Il corpo dell’edificio fu eretto (1882-91) da Eduardo Adaro e Severiano Sainz de la Lastra, in stile eclettico ispirato al rinascimento veneziano e successivamente integrato da due costruzioni laterali.
Il vasto scalone centrale in marmo di Carrara, sovrastato da finestre in vetro colorato che illustrano soggetti mitologici, introduce al Patio del Reloj, magnifico esempio di Art déco, con tetto in vetro.
La biblioteca maggiore ha l’interno di filigrana in ferro battuto dipinta di bianco, mentre in quella minore, più antica, sono preziosi alcuni scaffali in mogano invetriati.
Le altre sale, i corridoi e i vari passeggi abbondano di arazzi, dipinti, vasi e mobilia di gran pregio, tra cui alcune acqueforti di Goya e otto suoi dipinti.
A sud-est della piazza.
In stile viennese, eretto (1905-17) da Antonio Palacios e da Julián Otamendi, è sede della Dirrección General de Correos, la direzione delle Poste spagnole.
L’edificio, architettonicamente pregevole per il modo in cui vi si fondono i vari elementi liberty, per la sua sagoma candida e le sue guglie slanciate è stato spesso paragonato a una torta nuziale!
A nord-est della piazza.
Eretto (1873-78) da Carlos Colubi per il banchiere madrileno José de Murga, marchese di Linares, che ne fece la sua nuova residenza.
E’ un edificio dal lusso senza pari, integrato nell’antistante giardino dal Pabellón Romántico, un padiglione di legno chiamato anche Casa de Muñecas (Casa delle Bambole).
L’interno del palazzo è ricco di sale e saloni (tra cui la Sala da pranzo di gala, la Sala da ballo e il Salón de China, ricco di porcellane cinesi), arredati con marmi colorati, stucchi dorati, legno intarsiato, lampadari di cristallo e varie decorazioni rococò, nonché affreschi e pannelli allegorici; vi si trova anche una cappella in stile bizantino.
Una parte dell’edificio ospita la Casa de América, ente per la promozione della cultura latinoamericana, che propone incontri, esposizioni, spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche, nonchè una caffetteria e il ristorante Paradis de América.
Puerta de Alcalá
E’ un magnifico arco di trionfo, costruito negli anni 1769-78 dall’architetto Francesco Sabatini per commemorare l’ingresso a Madrid di Carlo III.
Per erigere il monumento il re di Spagna, fece abbattere la porta barocca fatta costruire nel 1599 da Filippo III per l’ingresso alla città della moglie Margherita d’Austria, che c’era al posto dell’attuale Puerta de Alcalá.
In stile neoclassico, è in puro granito; ha un alto frontone con una corona di angeli scolpiti, e cinque archi: tre centrali e due (di forma rettangolare) esterni.
Fino a metà Ottocento segnava il limite orientale di Madrid, oggi è immersa in un punto nevralgico del traffico cittadino.
Torna presto su Nerverland.com per scoprire la quarta parte della guida di Madrid con l’ultimo itinerario e i consigli più utili!