Benvenuto nella seconda parte della guida di Madrid!
Nerverland.com ti presenta questa meravigliosa città in 4 principali itinerari, con consigli per lo shopping, la ristorazione e il divertimento.
Per leggere la prima parte segui questo link, altrimenti continua a leggere qui sotto e scopri il secondo itinerario di Madrid.
ITINERARIO 2 – Da Las Descalzas al Templo de Debod
La zona posta tra la Gran Vía e l’Ermita de San Antonio de la Florida è quella che dalla fine dell’Ottocento a oggi ha subito le più importanti trasformazioni con nuovi spazi e insoliti e moderni edifici che ne hanno caratterizzato la fisionomia.
Tra le attrattive da visitare:
Monasterio de las Descalzas Reales
D’origine medioevale, nel cinquecento il palazzo fu dimora dei re di Castiglia: vi nacque Juana de Austria, che nel 1559 lo trasformò in monastero per le Descalzas Reales (Suore Scalze Reali), e vi venne sepolta.
Nell’unica ala abitabile oggi risiedono le monache clarisse di clausura.
La facciata è in severo stile plateresco, la scala rinascimentale è decorata coi ritratti di Filippo IV e famiglia, il soffitto ha mirabili affreschi di Claudio Coello.
Un chiostro con cappelle al piano rialzato ospita un affresco di Luca Giordano e arazzi della manifattura di Bruxelles.
La Pinacoteca è anch’essa ricca di dipinti di artisti quali Tiziano, Sebastiano del Piombo, Ribera e Luca Giordano.
Real Monasterio de la Encarnación
Eretto per volere di Margherita d’Austria da Juan Gómez de la Mora (1611), ospita anche oggi delle monache di clausura.
La facciata, austeramente barocca, ha un bel portale a tre arcate.
L’interno, a navata unica, rovinato da un incendio (1767) e rifatto da Ventura Rodríguez, custodisce affreschi e quadri di artisti quali Luca Giordano, Antonio e Luís Gonzales Velázquez, Francisco Bayeu e Ribera.
Il monastero conserva anche preziose statue lignee policrome e ceramiche Talavera bianche e blu, abiti cerimoniali e tanti altri oggetti tra qui molte reliquie.
Un’ampolla serba il sangue di san Pantaleo, che ogni 27 luglio (sua festività) si liquefà per miracolo!
Dopo calle del Río e, a sinistra, l’ultimo tratto di calle Leganitos.
Concepita in epoca franchista, occupa la vasta area coperta fin dal Settecento da caserme e altri alloggi militari.
La caratterizzano i due grattacieli più alti della città, progettati dai fratelli Otamendi e divenuti il simbolo dell’autarchia imposta dal Caudillo: l’Edificio España (1947-53 alto 117 metri, con struttura centrale di 26 piani e due ali di 17 piani) e la Torre de Madrid (1954-59, 124 metri, 33 piani, detta “La Giraffa”).
Al centro della piazza, con un obelisco in pietra del 1928 c’è il bellissimo Monumento a Cervantes (1915-29) di Lorenzo Coullaut Valera: dove il sommo scrittore, seduto, guarda dall’alto le figure dei suoi personaggi Don Chisciotte e Sancho Panza sulle rispettive cavalcature.
Eretto nel 1762-83 da Ventura Rodríguez, appartiene da sempre al casato dei duchi d’Alba, uno dei più prestigiosi di Spagna (annovera ben 54 titoli nobiliari).
Dispone di una magnifica quadreria con opere di maestri come Tiziano, El Greco, Rubens, Velázquez, Zurbarán, Rembrandt e Goya.
Di quest’ultimo è il famoso Ritratto della duchessa d’Alba che effigia l’allora trentenne María Cayetana de Silva, che fu anche amante del grande pittore.
E’ allestito in Palacio Gamboa, fatto erigere nel 1893 da Enrique Aguilera y Gamboa marchese di Cerralbo, esteta e grande collezionista di opere d’arte.
Quest’ultimo lasciò il palazzo allo Stato spagnolo (1922) con ciò che conteneva, a patto che venisse rispettata la sistemazione della raccolta da lui stesso ordinata.
La collezione si articola su due piani: al primo, una Galleria Religiosa che include una cappella con l’Estasi di San Francesco del Greco, e una Galleria di Pittura con dipinti di Alonso Cano, Ribera, Zurbarán e Goya; al secondo piano invece si trova la vasta sala da pranzo dal tavolo in acagiù e la magnifica sala da ballo impreziosita da marmi e specchi.
La collezione comprende ceramiche iberiche e settecenteschi busti marmorei.
Si trova al centro del Parque de la Montaña, preceduto da due porte che guardano le acque di due bacini artificiali.
Questo tempio egizio dedicato al dio Amon e alla dea Isis, rispettivamente simboli della vita e della fertilità, proviene dall’isola di Phile a sud di Assuan.
Fu portato a Madrid nel 1970 come ragalo del presidente Sadat per la partecipazione spagnola alla Campagna “Nubia” dell’Unesco, dedicata al salvataggio dei resti archeologici del tempio di Abu Simbel dalle alluvioni causate dalla diga costruita sul lago Nasser.
Eretto nel IV secolo a.C., ebbe funzione di cappella per i pellegrini che si dirigevano al vicino tempio di Phile.
Il frontone ha interessanti geroglifici e nella sala ipostila risaltano suggestivi rilievi.
Torna presto su Nerverland.com per scoprire la terza parte della guida di Madrid!