la scheggia di renzo piano londra

Il Grattacielo di Londra: The Shard

la scheggia di renzo piano londra

Il più nuovo simbolo di Londra svetta nel cielo, sulla sponda sud del Tamigi nel quartiere di Southwark, non lontano dal London Bridge.

Si chiama The Shard (La Scheggia) ed è il grattacielo più alto d’Europa!

Con 310 metri d’altezza, 95 piani e una capienza di più di 10.000 persone, l’edificio ha infatti battutto l’attuale primato europeo della Commerzbank Turm di Francoforte.

Progettato dodici anni fa dal famoso architetto italiano Renzo Piano, The Shard oggi si erge imponente in un quartiere in via di sviluppo, che si sta ridisegnando attorno alla London Bridge Station, e che è candidato a diventare uno dei più importanti snodi internazionali.

Il progetto che celebra la grandezza della capitale inglese a pochi giorni dall’apertura delle Olimpiadi 2012, è stato finanziato dalla famiglia reale del Qatar e dall’immobiliare Sellar Property Group.

Mentre all’esterno si può già ammirare in tutta la sua completezza, The Shard però è ancora da ridefinire negli interni, a cui si lavorerà fino al 2013.

Il grattacielo ospiterà uffici, ristoranti, hotel di lusso e abitazioni private.

Anche se a prima vista la scheggia potrà ingannare i suoi visitatori, dandogli l’idea di consumismo e lusso sfrenato, essa è stata definita dall’architetto stesso il pilastro della città sostenibile.

L’edificio costruito con molti materiali riciclati, infatti, mira anche a rendere più responsabili i cittadini costringendoli per esempio a prendere i mezzi pubblici per insufficenza di posti auto a disposizione.

Renzo Piano commenta così in un intervista di Enrico Franceschini su La Repubblica:

«Bisogna obbligare la gente a prendere i mezzi pubblici e creare una rete di trasporti funzionante.
Lo Shard ha solo 42 posti macchina (tra l’altro in gran parte dedicati a disabili e soste veloci, ndr). Perché passa di fianco a una stazione ferroviaria, due linee della metropolitana, venti di autobus. All’auto bisogna rinunciare!»

La Scheggia inoltre sfrutterà l’energia solare e  il vento per raffreddare gli ambienti senza l’utilizzo dell’aria condizionata.

Si stima un risparmio di circa un 35% del consumo d’energia, senza considerare anche il recupero e riutilizzo di neve e acqua piovana.

L’edificio ospiterà uno spazio pubblico (Shard Plaza) al piano terra, un’area commerciale al secondo piano; 200.000 mq di uffici e giardini d’inverno con vista dal quarto al 28/mo; ristoranti internazionali fra il 31/mo e il 33/mo, un albergo con spa di lusso (Shangri-La) con 200 suite fra i piani 34 e 52.
Dieci residence esclusivi con vista mozzafiato a 360 gradi si adageranno fra i piani 53 e 65, molti anche gli osservatori e punti d’osservazione nei 15 piani della parte sommitale (the Spire).

Intanto non ci resta che osservare la fantastica e futuristica architettura esterna, a forma piramidale irregolare rivestita completamente in vetro, che comunque ha ricevuto la sua buona parte di critiche.

Le polemiche sull’ingombro della maxi-struttura nel paesaggio londinese, sono partite anche dal principe Carlo, a cui lo Shard non è mai piaciuto.

Sembra che l’opinione più diffusa sia che il grattacielo oscuri la vicina cattedrale di St. Paul e rovini la Londra vittoriana, progressivamente oscurata dai palazzi moderni.

Avranno cambiato idea quando mesi fa Renzo Piano illustrò il progetto e la sua realizzazione al parlamento inglese, indossando una maglietta con su scritto: Trust me, I’m an architect ovvero “credetemi, sono un architetto”?

Londra ancora una volta si riconferma la città in cui antico e moderno nonostante tutto si ritrovano  sempre con libertà di espressione.

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